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Eventi: “Rugby oltre le sbarre”, progetto sociale a S. Gimignano
20 Settembre 2024 0 Di Giorgio ZaniratoQuesto articolo è già stato letto 53 volte!
San Gimignano – L’integrazione e il recupero sociale dei detenuti passano attraverso lo sport e vanno a meta. Il progetto “Rugby oltre le sbarre” approda nella casa di reclusione di Ranza a San Gimignano dopo aver già affondato le radici nella casa circondariale Le Sughere di Livorno. I detenuti hanno così la possibilità di allenarsi e di conoscere il mondo del rugby, nonostante la misura restrittiva cui sono sottoposti. Giocano, si allenano, partecipano a campionati affrontando anche lunghe trasferte. Possono pure prendere parte a corsi per ottenere la qualifica di arbitro. Centrali nel progetto i valori educativi del rugby: il rispetto delle regole, dell’avversario, dell’arbitro, il sostegno del compagno.
Il progetto è stato presentato oggi nella sala del Consiglio del Comune di San Gimignano alla presenza delle istituzioni comunali e regionali, del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, della Polizia Penitenziaria, esponenti della Federazione Italiana Rugby, del Comitato Regionale Toscano rugby, del settore Sport e Salute insieme a referenti delle squadre Old toscane Rugby.
“Allenamento, condivisione e soprattutto ‘il terzo tempo’ nel rispetto del più profondo valore del rugby – ha sottolineato il sindaco di San Gimignano Andrea Marrucci -. Crediamo fortemente in questo progetto che potrà far vivere ai detenuti momenti formativi all’insegna dello sport di squadra. I veri valori del rugby saranno fondamentali per il percorso di recupero sociale dei detenuti. Per questo la nostra Amministrazione, sempre attenta a ciò che accade nella Casa di Reclusione di Ranza, sostiene e condivide le finalità di questo progetto”.
“Sappiamo quanto lo sport sia un fattore di benessere e di crescita personale e collettiva – ha detto Serena Spinelli, assessora regionale alle politiche sociali -. Per i detenuti far parte di una squadra di rugby, gli allenamenti, la condivisione delle regole e dell’impegno in campo, è una opportunità preziosa di salute e di nuove motivazioni, favorendo quindi la prospettiva di reinserimento sociale e la finalità rieducativa della detenzione, che deve essere sempre il primo obiettivo. Iniziative come questa sono un esempio di come la comunità possa portare un po’ di luce tra i tanti problemi, anche i più drammatici, che affliggono il sistema penitenziario del nostro Paese. Voglio ringraziare per questo tutti i soggetti coinvolti nel progetto, il Comune, la direzione e il personale della casa di reclusione, il Comitato toscano amatori rugby, le squadre old e in particolare i volontari e le volontarie, i tutor e gli allenatori che lo stanno facendo crescere e lo porteranno avanti anche nel carcere di San Gimignano”.
Ufficio stampa Comune di San Gimignano
Seguo giornalisticamente lo sport (il calcio regionale dilettante nello specifico) da più di 10 anni, nei quali ho collezionato varie esperienze lavorative (fra cui ovviamente Punto a Capo Sport, corriere dello sport, testate radiofoniche e televisive), fino a diventare caporedattore di Punto a Capo Sport. Sono anche diventato un videomaker professionista ed attualmente collaboro con l’Us Ladispoli per quanto riguarda tutto ciò che ruota attorno all’aspetto mediatico, ma ho avviato anche altre strade professionali.
Mi piace fare sempre nuove esperienze e conoscere sempre aspetti diversi della vita.
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