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Eventi: Nardecchia, pronta una nuova impresa
15 Giugno 2024Questo articolo è già stato letto 160 volte!
Da Bastia a Latina, due imbarcazioni a supporto, l’8 luglio parte la caccia al record più difficile. “La sfida è fattibile”
Alla soglia di 40 anni, che compirà ad ottobre, Cristian Nardecchia è pronto ad attraversare in acqua bike la parte di Mediterraneo, che unisce Francia e Italia. Dall’8 luglio tenterà l’impresa di coprire in circa 55 ore, due giorni e mezzo, la tratta che da Bastia in Corsica, porta sulle coste laziali a Latina. Una distanza di quasi 200 miglia marine, pari a 370 chilometri di terra, da coprire alla velocità di poco più di tre nodi, ovvero 6/7 km/h, equivalenti a circa 30 km/h via terra. Nemmeno a pensare che qualcosa del genere possa essere realizzato su un’imbarcazione, perché il ciclista di Sezze, che trionfò alla Maratona delle Dolomiti nel 2016, ha già dimostrato cosa voglia dire puntare un record e superarlo.
Ora siamo all’alba di una nuova impresa, che Nardecchia proverrà a centrare in sella ad un modello di bici ad acqua prodotta dall’azienda spagnola Red Shark, azienda con sede a Roses in Costa Blanca. Bici disegnata dalla matita dell’ingegnere Joseph Robau, lo stesso che ha creato il nuovo Maggiolino della Volkswagen.
Un sup di plastica e carbonio, pedali collegati ad una ventola per indurre il movimento. Un mezzo corretto in corsa per garantire maggiore stabilità ed equilibrio, perché: “Non è facile tenere la bici ferma con il mare mosso ed onde alte un metro e mezzo”. Nardecchia ne parla con naturalezza, perché il mare lo ha già provato sia in Spagna, che nella tratta Latina – Ponza, solo andata e come accadrà in questi giorni, andata e ritorno Latina – Ponza e Ponza – Latina.
Una volta giunti a Bastia l’8 luglio, Nardecchia e l’entourage rimarranno un paio di giorni in Corsica, per poi mettersi in acqua all’alba per circa 20 ore in mare aperto, poi avvicinandosi a 6 miglia (poco di 11 chilometri) dalla costa italiana, della Toscana e del Lazio. Uno scafo da 18 metri ed uno leggermente più piccolo accompagneranno il ciclista verso l’impresa, indossando una divisa speciale per garantire lo sbalzo termico tra il giorno e la notte, realizzata dall’azienda pontina Level Bike World. E’ già accaduto a maggio, quando Cristian ha raggiunto Ponza in circa nove ore, affiancato dalla Lady G Charter, imbarcazione di otto metri con lo skipper Marco Corelli ed equipaggio composto da Stefano Montini, Alberto Spagnoli, Leonardo Tiritera e il fotoreporter Walter Salvatori. Sensazioni: “L’impresa è fattibile, il mezzo me lo permetterà – fuga i dubbi Nardecchia –, ma ci vuole molta fatica mentale, perché l’impressione è di non arrivare mai. Fondamentale il ruolo degli altri che mi hanno tenuto compagnia, parlando anche di altro”. Poi come se nulla fosse, all’indomani, Cristian insieme ai suoi compagni del team Nardecchia – Montini, si è allenato in bici per altri 120 km. Ora la traversata raddoppia. Partenza da Rio Martino, arrivo a Ponza e ritorno sul tratto di spiaggia del Hotel Fogliano New Life, quartiere logistico per accogliere Cristian a luglio, al termine del suo viaggio avventuroso dalla Francia, che sarà trasmesso in streaming e monitorato dai giudici del World Official Record.
Le altre imprese
“Ridefinire l’impossibile” è il libro del titolo del libro che condensa la prima impresa di Cristian Nardecchia. Quella dell’11 e 12 settembre 2021, primato mondiale di dislivello, di 18.075 metri (due volte l’altezza dell’Everest) in 22 ore, 17 minuti e 56 secondi, percorrendo nella sua Sezze via Monticello, 241 volte, 570 metri a giro con pendenza del 14,3% e 75 metri di dislivello.
L’impossibile Nardecchia lo ha ridefinito anche il 25 giugno 2022 sulle Dolomiti, con il nuovo primato D+1000, scalando il Passo Giau in 31 minuti e 40 secondi; un minuto in meno dei 32 e 42 secondi da Egan Bernal, vincitore del Giro d’Italia 2021. Parliamo una salita in quota a 2.226. mt, di oltre il 10% di pendenza, quasi dieci chilometri lineari di percorso e un dislivello di mille metri.
Pasquale Cangianiello
Seguo giornalisticamente lo sport (il calcio regionale dilettante nello specifico) da più di 10 anni, nei quali ho collezionato varie esperienze lavorative (fra cui ovviamente Punto a Capo Sport, corriere dello sport, testate radiofoniche e televisive), fino a diventare caporedattore di Punto a Capo Sport. Sono anche diventato un videomaker professionista ed attualmente collaboro con l’Us Ladispoli per quanto riguarda tutto ciò che ruota attorno all’aspetto mediatico, ma ho avviato anche altre strade professionali.
Mi piace fare sempre nuove esperienze e conoscere sempre aspetti diversi della vita.